Ricatto UE

E’ certamente un momento duro per il nostro Paese.
Il funesto e massivo movimento mediatico, che ha come tema l’attualissimo COVID-19, sta piegando le gracili strutture
commerciali, economiche e politiche di auto-difesa dello Stato. I protocolli emergenziali per limitare la diffusione del
virus sono degni di virus di classe A o di un conflitto bellico sul nostro territorio.
Oggi la Borsa di Milano ha chiuso in negativo con il -10% peggio di Londra, Parigi, Francoforte e Madrid, che registrano
ribassi intorno al -8%.
Mentre Ursula Von der Leyen celebra i suoi primi cento giorni alla dirigenza dalla Commissione europea, l’esecutivo
valuta deroghe al “Patto di stabilità” con la concessione di maggior flessibilità per fronteggiare l’emergenza
economica in corso.
Arrivano PRESTITI, tra gli applausi dei giornalisti al ministro Gualtieri per l’ardua impresa, per 3.8 mld di euro: briciole;
questa è un’elemosina in confronto alle stime dei danni previsti per il primo trimestre di quest’anno. Riportando le
parole dell’economista Valerio Malvezzi ‹‹servono misure […] inconciliabili con l’eurozona […] tipo l’azzeramento
dell’IVA››.
Anni di politica fiscale di stampo monetarista prevista dai vertici europei, in Italia hanno portato all’inserimento del
pareggio di bilancio in Costituzione, revisione della spesa pubblica ed una indiretta dipendenza dalla domanda dei
mercati esteri, perlopiù dei paesi allineati agli USA: adesso questa concatenazione forzata crolla e il globalismo così
come il liberalismo assoluto dei mercati, per cui gli statunitensi smaniano, basti vedere il TTIP, mostra le sue enormi
debolezze per chi come noi, in questo momento, si trova in enormi difficoltà.
La sottomissione ai ricatti di Bruxelles e Strasburgo hanno portato: al dimezzamento dei posti letto negli ospedali (di
cui oggi abbiamo grande necessità), dal 1980 ad oggi, e alla chiusura di eccellenze nel settore della Sanità; continui
tagli all’ organico delle Forze dell’Ordine, con gravissime carenze del personale nelle carceri e degli agenti addetti al
servizio di Pubblica sicurezza; continui tagli all’ Istruzione, alla Ricerca e all’ Università ed anche alle Infrastrutture e
Trasporti.
L’Italia in queste condizioni non ha potuto dipendere dalle proprie forze rimanendo senza alcuna sovranità monetaria
e con lo SPREAD sempre più alto, nonostante in Europa siamo i maggiori contribuenti e tra i primi a versare più
imposte al mondo.
Mi preme ricordare che al sistema monetario europeo non aderì il popolo italiano con un referendum, né il
Parlamento con una votazione ma scelsero di aderire poche figure politiche ai vertici dell’epoca, ad esempio Ciampi e
Prodi, un banchiere e un economista; questi si sostituirono alla classe dirigente e politica frantumata dalla bufera
scatenata dal pool Mani pulite che con l’inchiesta “Tangentopoli” fece crollare il sistema bacato e corrotto de “la
“prima repubblica”.

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